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A PORDENONE SI PARLA DI PARTECIPAZIONE E DEMOCRAZIA ECONOMICA

Il numero uno della Cisl, Luigi Sbarra, il 29 marzo di nuovo in Friuli Venezia Giulia. Attesi al dibattito anche il Ministro Ciriani, Fedriga, Castro e Agrusti.

Nuovo appuntamento in Friuli Venezia Giulia per il numero uno della Cisl, Luigi Sbarra, che il 29 marzo sarà a Pordenone per un incontro su un tema cruciale per il Sindacato, ovvero quello della partecipazione e democrazia economica, che significa – come recita il titolo del dibattito – coinvolgimento dei lavoratori nei processi decisionali delle imprese e sviluppo e inclusione per una crescita socialmente sostenibile.

A dialogare con Sbarra ci saranno il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, il presidente del Fvg, Massimiliano Fedriga, il commissario straordinario del Gruppo ACC, Maurizio Castro e il presidente di Confindustria Alto Adriatico, Michelangelo Agrusti. L’incontro – promosso in collaborazione con Cisl Fvg e Comune di Pordenone – prenderà avvio alle 17, presso la Sala superiore della Fiera di Pordenone e sarà anticipato dagli interventi del sindaco Alessandro Ciriani e del coordinatore della Cisl di Pordenone, Dennis Dalla Libera.

Al centro del confronto, moderato dal giornalista Antonio Bacci, ci saranno alcuni dei punti strategici per la Cisl, a partire dalla legge di iniziativa popolare sulla partecipazione dei lavoratori, promossa dal Sindacato di via Po proprio in questi giorni, passando per il legame tra partecipazione e occupazione e sviluppo del territorio ed, in generale, del Paese, e per i temi dibattuti in queste ultime settimane del salario minimo e della settimana corta, per finire con la partita in atto, della riforma del sistema fiscale.

Riflettori accesi, dunque, sull’attualità portata in un territorio come quello di Pordenone e del Friuli Venezia Giulia, comunemente riconosciuto, come luogo fertile di accordi importanti ed innovativi sul lavoro e sulle relazioni industriali: è proprio da qui che prenderà, dunque, avvio un confronto su alcuni dei temi-chiave che accompagneranno il Sindacato, ma anche il mondo datoriale, e di conseguenza della politica, da qui in avanti, e che inevitabilmente avranno forti ricadute sulla vita dei lavoratori e complessivamente sullo sviluppo e la crescita dei territori. Si tratta, infatti, di temi solo apparentemente distanti dalla vita delle persone, basti pensare agli impatti che potrebbero esserci immaginando l’ingresso di rappresentanze dei lavoratori nei consigli di amministrazione o di sorveglianza, con il diritto dei lavoratori stessi di concorrere e collaborare agli indirizzi e alla gestione delle proprie aziende, al rilancio degli investimenti opponendosi alle delocalizzazioni, esercitando quelle flessibilità che nei momenti di crisi aiutano a proteggere l’occupazione e che nei momenti di crescita operano una buona distribuzione della ricchezza. O, ancora, alla possibilità di compartecipare ai risultati dell’impresa e disciplinare l’azionariato diffuso, così da dare anche ai piccoli dipendenti-azionisti adeguata rappresentanza e voce nelle scelte societarie.